In un recente annuncio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Uso, ha confermato che l’Italia sta intraprendendo importanti azioni per garantire che le grandi aziende tecnologiche contribuiscano ai costi di sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione nel Paese.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto già delineato nel 2023, quando si è iniziato a parlare di una cosiddetta “tassa sul traffico”.
Le principali compagnie telefoniche europee, tra cui Deutsche Telekom, Orange e Telecom Italia, hanno sollecitato un “equo compenso” per sostenere gli investimenti richiesti ai colossi del web, come Amazon, Google, Meta, Microsoft e Netflix, che generano una quota rilevante del traffico dati.
Il dibattito si era intensificato grazie anche all’intervento dell’ex Commissario Ue Thierry Breton, che si era schierato a favore dell’introduzione di misure di compenso.
In questo contesto, Uso ha ribadito l’importanza di un coinvolgimento attivo delle Big Tech nel sostenere le reti di telecomunicazione, sottolineando quanto sia necessario il loro contributo.
Ha dichiarato: “È fondamentale che le grandi aziende tecnologiche partecipino al carico di lavoro sulle reti”.
Inoltre, un emendamento proposto dal deputato della Lega Andrea Dara mira a istituire un contributo specifico per le piattaforme online, affinché queste ultime possano dare un supporto tangibile agli investimenti nelle reti di comunicazione elettronica.
In questo modo, l’Italia si unisce a un dibattito più ampio in tutto il mondo su come le Big Tech possano essere chiamate a riflettere sulle loro responsabilità nei confronti delle infrastrutture digitali che utilizzano.
Rimanete aggiornati per ulteriori sviluppi su questa tematica cruciale per il futuro delle telecomunicazioni in Italia.
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