Il Garante Privacy mette in guardia contro Graphite, lo spyware per WhatsApp: è iniziato il caso Spyrtacus!
Il Garante della Privacy Avverte Contro l’Uso dello Spyware Graphite
Il Garante per la protezione dei dati personali ha lanciato un forte avvertimento a tutti coloro che intendono utilizzare lo spyware “Graphite”, sviluppato dalla società israeliana Paragon Solutions.
L’utilizzo di questo software, o di sistemi analoghi, al di fuori dei contesti legali consentiti, viola il Codice della privacy e può portare a pesanti sanzioni, che possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato.
Questa misura arriva a seguito di segnalazioni da parte dei cittadini preoccupati per l’uso indiscriminato degli spyware.
Il Garante sottolinea che qualsiasi intercettazione di comunicazioni elettroniche deve rispettare rigorosamente le leggi relative alla protezione dei dati.
In un provvedimento datato 13 febbraio 2025, l’Autorità ha ribadito la sua vigilanza rispetto a tali violazioni.
Cos’è Paragon Graphite e Come Funziona
Graphite è balzato agli onori della cronaca dopo che quasi cento giornalisti e membri di organizzazioni hanno subito attacchi da parte di questo spyware.
Paragon Solutions collabora con enti governativi e agenzie di sicurezza, tra cui l’FBI, e ha contratti attivi anche in Italia.
Gli attacchi sono stati catalogati come “zero-click”, permettendo l’infezione senza alcuna interazione da parte delle vittime.
WhatsApp ha confermato di aver interrotto i presunti attacchi entro dicembre, ma non ha rivelato ulteriori dettagli sui bersagli.
La questione ha sollevato interrogativi in Italia, dove i deputati hanno chiesto chiarimenti al governo riguardo a possibili collusioni con Paragon Solutions.
In risposta a tali accuse, il governo italiano ha negato ogni violazione e ribadito di non aver preso di mira i giornalisti.
Tuttavia, la pressione politica cresce e le indagini continuano in un clima di incertezza.
In aggiunta, c’è preoccupazione crescente anche per un altro spyware, “Spyrtacus”, scoperto in Italia, che potrebbe compromettere ulteriormente la privacy degli utenti, dimostrando l’espansione e la pervasività delle tecnologie di sorveglianza.