L’accusa della Commissione UE: X di Musk viola le regole del DSA. I rischi per il social.
Il social media X di Elon Musk e la violazione del Digital Services Act dell’Unione Europea
La Commissione Europea ha rivelato che il social media X di Elon Musk ha violato le norme del Digital Services Act (DSA) dell’UE in merito ai contenuti online.
Dopo indagini preliminari approfondite, le autorità europee hanno individuato diverse criticità legate ai dark pattern, alla trasparenza della pubblicità e all’accesso ai dati per i ricercatori.
La trasparenza e la responsabilità nella moderazione dei contenuti e nella pubblicità sono punti cruciali sottolineati dal DSA.
Le accuse mosse dalla Commissione Ue contro il social di Elon Musk
La Commissione Ue ha avanzato tre rimostranze principali nei confronti del social media X.
Innanzitutto, è emerso che X gestisce gli account verificati in modo fuorviante, compromettendo la capacità degli utenti di valutare l’autenticità dei contenuti.
Inoltre, manca la necessaria trasparenza in materia di pubblicità, con un archivio pubblicitario non consultabile adeguatamente.
Infine, i ricercatori incontrano ostacoli nell’accesso ai dati pubblici del social di Musk, violando le disposizioni del DSA.
Le prossime fasi potenzialmente rischiose per il social X includono la possibilità di sanzioni pecuniarie fino al 6% del fatturato annuo globale e l’obbligo di adottare misure correttive.
La Commissione Ue ha dato a X la possibilità di difendersi, esaminando le prove e rispondendo formalmente alle accuse formulate.
Le origini dell’indagine e le azioni dell’Unione Europea
X, precedentemente conosciuta come Twitter, è stata sottoposta a un’inchiesta formale dalla Commissione Europea in seguito alla sua crescita e alla percezione di possibili violazioni del DSA.
L’esecutivo di Bruxelles ha avviato anche procedimenti nei confronti di altre piattaforme digitali come TikTok, AliExpress e Meta.
Questi casi mostrano l’impegno dell’UE nel garantire la conformità delle piattaforme online alle normative vigenti e nel proteggere gli utenti da pratiche scorrette.