“Meta svela il suo motore di ricerca super intelligente: ecco cosa aspettarsi!”
Meta Svela un Motore di Ricerca IA
Secondo quanto riportato da The Information, Meta è attivamente impegnata nello sviluppo di un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale.
Questo innovativo strumento di ricerca avrà l’obiettivo di fornire riassunti automatici di eventi e notizie correnti, alimentando così il chatbot IA disponibile su piattaforme come Facebook e Instagram, sebbene la versione meta.ai non sia ancora operativa in Italia.
Attualmente, il chatbot di Meta si avvale delle ricerche online su Google e Microsoft Bing per fornire risposte agli utenti.
Tuttavia, un team interno ha lavorato intensamente per oltre otto mesi per creare un database autonomo, che permetterebbe al chatbot di accedere a informazioni senza dover passare per motori di ricerca esterni.
Strategie di Raccolta Dati e Rischi Legali
La fonte di The Information ha rivelato che Meta sta attuando strategie per raccogliere il proprio indice web, utilizzando spider per scansionare e catalogare pagine web.
Questi dati saranno fondamentali per addestrare modelli di apprendimento automatico, capaci di fornire risultati pertinenti su query riguardanti argomenti, persone ed eventi.
Tuttavia, l’iniziativa di creare un motore di ricerca presenta sia opportunità sia sfide: potrebbe rivelarsi vantaggiosa mantenendo le interazioni degli utenti all’interno delle piattaforme Meta, ma comporta anche complicazioni legali legate al copyright e al compenso degli autori dei contenuti.
Collaborazioni e Concorrenza nel Settore della Ricerca IA
In aggiunta, Meta ha concluso un accordo pluriennale con Reuters, che garantirà al chatbot IA accesso legale a notizie e articoli provenienti da questa fonte riconosciuta.
Anche altri colossi tecnologici, come Apple, OpenAI e Perplexity, stanno esplorando il mondo della ricerca AI.
Apple, ad esempio, sta sviluppando un sistema per ottimizzare la ricerca nel suo App Store, mentre Perplexity deve affrontare cause legali per le proprie pratiche di scraping di contenuti.
OpenAI, infine, ha confermato i suoi sforzi su un modello denominato SearchGPT, mirato a fornire risposte rapide e link a fonti pertinenti per gli utenti.