Tim: Trattativa con Poste e il Futuro delle Quote: Vendere al Prezzo Giusto o Andare in Appello?
Situazione di Tim: Tra Vivendi e Poste Italiane
Tim, la nota compagnia telefonica italiana sotto la direzione di Pietro Labriola, continua a suscitare interesse nel panorama delle telecomunicazioni.
Al centro dell’attenzione vi è l’azionista di maggioranza, il colosso francese dei media Vivendi, che sta affrontando una serie di eventi significativi.
Recentemente, in occasione della presentazione dei risultati finanziari per il 2024, il presidente di Vivendi, Yannick Bollorè, ha espresso la chiara intenzione di vendere la sua quota del 23,75% del capitale di Tim, ma solo se offrirà un giusto prezzo.
Questa dichiarazione ha riacceso l’interesse per il futuro di Tim e per le possibili trattative in corso.
Interessi e trattative di Vivendi
In aggiunta, Vivendi ha annunciato di aver fatto ricorso contro la decisione del Tribunale di Milano, che ha rifiutato il reclamo riguardante la vendita della rete fissa di Tim a KKR.
La situazione si complica ulteriormente con la notizia di contatti avviati con un possibile acquirente: Poste Italiane, che ha recentemente acquisito il 9,81% del capitale di Tim.
Questo passaggio potrebbe segnare un passo importante verso un consolidamento nel settore delle telecomunicazioni italiane.
Tuttavia, il nodo cruciale rimane il prezzo di cessione.
Vivendi, nel 2024, ha registrato ricavi di 297 milioni di euro, con un calo del 4,9% rispetto all’anno precedente.
I dati finanziari presentati mostrano un valore patrimoniale netto delle partecipazioni pari a 4,829 miliardi di euro e un portafoglio investimenti che supera i 7,1 miliardi di euro.