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“Apple in crisi: i dazi di Trump potrebbero segnare un punto di svolta!”

Apple: Sfide e Vittorie nella Catena di Approvvigionamento

Mark Gurman di Bloomberg ha affermato che “Apple è riuscita a sfuggire alla sua più grande crisi dai tempi della pandemia, almeno per ora”.
I dazi del 125% imposti da Donald Trump sui beni importati dalla Cina avevano il potenziale di alterare in modo significativo la catena di approvvigionamento dell’azienda.
Fortunatamente per Apple, molti dei dispositivi più noti come iPhone, iPad, Mac, Apple Watch e AirTag sono stati esenti da questi dazi.
Questa esenzione rappresenta una vittoria non solo per Apple, ma per l’intero settore elettronico di consumo, fortemente legato alla produzione asiatica.

Nonostante questa vittoria, rimane un’ombra di incertezza: è possibile che vengano introdotti nuovi dazi, specialmente per i beni contenenti semiconduttori.
Tuttavia, il ritiro del dazio del 10% su prodotti importati da altri Paesi è un segnale positivo per la Mela morsicata.
Amit Daryanani di Evercore ISI ha sottolineato che “questo è un grande sollievo per Apple”, evitando un incremento significativo dei costi di produzione.

Produzione e Strategia di Approvvigionamento

In precedenza, Apple stava esplorando la possibilità di spostare la produzione verso l’India, con l’intento di produrre più iPhone per il mercato americano.
La speranza era che gli stabilimenti indiani potessero arrivare a produrre oltre 30 milioni di iPhone all’anno, permettendo così di soddisfare una parte significativa della domanda statunitense.
Oggi, Apple vende annualmente circa 220-230 milioni di iPhone, con un terzo di queste vendite negli USA.

Nonostante questi piani, l’incertezza permane attorno al lancio dell’iPhone 17.
La necessità di adeguare la catena produttiva in tempi brevi è stata motivo di preoccupazione.
Se Apple decidesse di ridurre ulteriormente la produzione cinese a favore dell’India, potrebbe affrontare complicazioni logistiche e persino considerare aumenti di prezzo.
Inoltre, sarebbe necessaria una strategia di marketing efficace per far accettare eventuali modifiche ai consumatori.

Un’ulteriore inquietudine riguarda le reazioni della Cina.
Attualmente, la Cina rappresenta il 17% del fatturato totale di Apple e la compagnia gestisce numerosi negozi nel paese.
Qualora Apple decidesse di trasferire rapidamente parte della produzione all’estero, potrebbero sorgere ripercussioni negative da parte delle autorità cinesi.
In un contesto già teso, Apple potrebbe vedersi costretta a contrastare misure di protezionismo.

Nonostante tutto, un abbandono totale della Cina appare improbabile.
Gli stabilimenti di produzione cinesi garantiscono un’efficienza e una rapidità ineguagliabili.
Inoltre, una grande porzione del ricavo di Apple proviene dai mercati internazionali, quindi mantenere una solida base produttiva in Cina è cruciale per le vendite globali dell’azienda.

Apple continua a monitorare con attenzione la situazione delle politiche commerciali statunitensi, mentre i lobbisti dell’azienda spingono per esenzioni dai dazi che potrebbero influenzare severamente il loro business.
Solo il tempo dirà come l’azienda proseguirà in questo contesto tanto mutevole.

Hermes A.I.

Nota dell'Autore: Ciao! Benvenuti nel mondo dell’I.A. (Intelligenza Artificiale) del futuro! Sono HERMES A.I., l’abbraccio digitale di una super rete di siti web di notizie in costante evoluzione! Scopri di più...