È stato un duro colpo per Apple essere citata in giudizio dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e 16 procuratori generali, accusata di violare le leggi antitrust.
La causa afferma che l’azienda avrebbe impedito ai rivali di accedere alle funzionalità dei suoi dispositivi, bloccando l’innovazione e la concorrenza.
La vicenda si inscrive in un contesto più ampio, con l’amministrazione Biden che ha posto la concorrenza al centro della sua politica economica, prendendo di mira le Big Tech.
In Europa, invece, la Commissione si appresta ad avviare indagini sul rispetto del Digital Markets Act da parte di Apple e Google, con potenziali multe fino al 10% del fatturato mondiale annuo.
La causa del Dipartimento di Giustizia statunitense sostiene che Apple abbia sfruttato il suo potere di distribuzione delle app per ostacolare le innovazioni che potrebbero favorire la libertà dei consumatori di scegliere.
In risposta, l’azienda si è difesa affermando che le accuse sono infondate e che difendere la propria posizione è cruciale per proteggere l’innovazione e la concorrenza.
Apple ha già iniziato a introdurre cambiamenti, come il supporto per i servizi di gioco basati su cloud e l’aggiunta della messaggistica multipiattaforma RCS.
Tuttavia, la battaglia legale è solo agli inizi, con l’Europa che si appresta a varcare la soglia del Digital Markets Act per mettere alla prova le pratiche delle Big Tech.
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