Apple in tribunale: causa collettiva da 1,8 miliardi di dollari inizia nel Competition Appeal Tribunal del Regno Unito!

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Apple Accusata di Abuso di Posizione Dominante nel Regno Unito

Il colosso tecnologico Apple si trova al centro di una controversia legale per presunto abuso della sua posizione dominante, addebitando agli sviluppatori di app una commissione del 30% attraverso il suo App Store.
Questo comportamento avrebbe comportato spese per i consumatori britannici fino a 1,8 miliardi di dollari.
La causa, promossa da Rachael Kent, sta attualmente svolgendo il suo dibattimento presso il Competition Appeal Tribunal di Londra, ed è prevista una durata di circa sette settimane.

La causa in questione non si limita a un singolo reclamo ma rappresenta una class action a favore di circa 20 milioni di utenti di iPhone e iPad nel Regno Unito, che avrebbero dovuto affrontare costi eccessivi per l’acquisto di app.
L’azienda ribatte sostenendo che il caso è infondato, poiché non considera i vantaggi legati all’ecosistema integrato del suo sistema operativo iOS, il quale prioritizza sicurezza e privacy degli utenti.

Il Contesto Legale e le Accuse

Questa azione legale rappresenta la prima class action contro un gigante tecnologico di tale portata in Gran Bretagna, aprendo la porta ad ulteriori casi che potrebbero avere un impatto significativo nel settore.
Anche Google si prepara ad affrontare una causa simile nel 2025, riguardante le commissioni per l’accesso al suo Play Store, mentre aziende come Meta e Amazon sono già sotto l’occhio del ciclone per cause legali collettive di grande valore.

Rachael Kent, l’accademica che ha dato inizio alla causa, accusa Apple di aver realizzato “profitti esorbitanti” escludendo ogni forma di concorrenza nella distribuzione delle app.
I legali della Kent affermano che la posizione dominante di Apple consente al gigante tecnologico di imporre condizioni sfavorevoli e tariffe elevate agli sviluppatori, costi che alla fine si riflettono sulle tasche dei consumatori.
Dal canto suo, Apple cerca di difendersi, dichiarando che una larga parte degli sviluppatori non paga commissioni e che i benefici portati dall’innovazione sono innegabili.

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