Con l’entrata in vigore dei dazi statunitensi, decretati dal presidente Donald Trump, le aziende e i sistemi economici iniziano a fare i conti con le conseguenze.
Oltre al crollo dei mercati finanziari che ha colpito in particolare le Big Tech americane, come Apple, Amazon, Meta e Nvidia, gli analisti prevedono un aumento della probabilità di una recessione globale.
Solo negoziazioni e correttivi nel breve termine potrebbero mitigare queste conseguenze.
Ma qual è l’impatto concreto sui consumatori? Significativo, specialmente negli Stati Uniti, e ciò avrà ripercussioni dirette sui profitti delle aziende.
Un caso emblematico è quello di Apple, la quale ha il 90% della sua produzione in Cina, paese soggetto a un pesante dazio del 54% sui prodotti destinati agli Stati Uniti.
Rosenblatt Securities stima che i prezzi degli iPhone potrebbero aumentare fino al 43%.
Il modello base dell’iPhone 16, lanciato a 799 dollari, potrebbe salire a 1.142 dollari.
Anche il modello più costoso, l’iPhone 16 Pro Max, attualmente venduto a 1.599 dollari, potrebbe raggiungere un prezzo vicino ai 2.300 dollari.
Anche il modello 16e, lanciato recentemente a 599 dollari, potrebbe arrivare fino a 856 dollari.
Le stesse preoccupazioni riguardano altri dispositivi come iPad e Mac.
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