La settimana che abbiamo vissuto segna un momento cruciale nello scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina.
La guerra commerciale, caratterizzata da un aumento vertiginoso delle tariffe (145% per gli USA e 125% da parte della Cina), sta influenzando drammaticamente le relazioni economiche e commerciali a livello mondiale.
Le Big Tech, in particolare, si trovano in una posizione precaria, colpite non solo dall’oscillazione dei mercati finanziari, ma anche dalla crescita di timori legati a una possibile recessione, come confermato dal CEO di BlackRock, Larry Fink.
Le tariffe imposte rendono difficile il commercio tra le due potenze economiche, con scambi annuali previsti per oltre 650 miliardi di dollari.
Gli impatti sul mercato si sono già visti, con le azioni degli operatori tecnologici in continua fluttuazione e la necessità di una stabilizzazione che sembra lontana.
Le aziende come Apple, Amazon e Nvidia potrebbero subire effetti devastanti, nonostante tentativi temporanei di risolvere la situazione, come la spedizione di prodotti da paesi alternative come l’India.
Nonostante un contesto così turbolento, le Big Tech hanno archiviato una settimana di guadagni significativi, sorprendendo molti analisti.
L’indice Nasdaq ha guadagnato l’11,6%, recuperando parte delle perdite mensili.
Amazon ha visto un aumento del 14,24% in una settimana, seguita da Apple (+11,95%) e Microsoft (+10,78%).
Contemporaneamente, si manifestano preoccupazioni per la fiducia consumeristica e il crollo del dollaro, con l’inflazione prevista al 6,7%.
La situazione rimane critica non solo per gli USA, ma anche per l’Unione Europea, pronta a esplorare nuove strategie commerciali.
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