OpenAI sta perseguendo un obiettivo ambizioso: ridurre la sua dipendenza dai chip di Nvidia sviluppando internamente la sua prima generazione di silicio dedicato all’intelligenza artificiale.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, l’azienda madre di ChatGPT è prossima a completare il progetto del suo primo chip, che sarà realizzato in collaborazione con Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (TSMC).
Il processo di “tape-out” per il chip interno, che comporta costi che possono raggiungere decine di milioni di dollari, richiederà circa sei mesi per la produzione finale, a meno che OpenAI non decida di pagare un costo maggiore per accelerare la fabbricazione.
È importante notare che il funzionamento del silicio non è garantito al primo tentativo: eventuali problemi richiederebbero ulteriori diagnosi e potrebbe essere necessario ripetere il tape-out.
I vertici di OpenAI vedono questo chip come una leva strategica per migliorare i rapporti commerciali con altri fornitori di chip.
Con il tempo, gli ingegneri di OpenAI, guidati da Richard Ho, intendono sviluppare processori sempre più sofisticati, ampliando le capacità ad ogni nuova generazione.
Recenti rapporti mostrano che le Big Tech stanno intensificando gli investimenti nell’intelligenza artificiale: Microsoft prevede di stanziare 80 miliardi di dollari entro il 2025, mentre Meta ha annunciato una spesa di oltre 60 miliardi di dollari per le infrastrutture AI nel prossimo anno.
Attualmente, i chip di Nvidia dominano il mercato, controllando circa l’80% delle vendite.
Tuttavia, con l’aumento dei costi e la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento, importanti aziende come OpenAI e Microsoft stanno cercando alternative, sia interne che esterne, per garantire una fornitura più sostenibile e competitiva.
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