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La recente discussione all’interno dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha portato a una spaccatura netta fra i commissari.
Da un lato, Massimiliano Capitanio esprime il suo supporto per la lotta alla pirateria, chiedendo “più tutele per il cinema e l’audiovisivo”, mentre dall’altro, Elisa Giomi critica la modifica del regolamento che introduce la piattaforma Piracy Shield, sottolineando il ruolo sproporzionato dei segnalatori privati.
Capitanio ha celebrato l’approvazione della delibera che aggiorna il regolamento contro i siti pirata, annunciando misure drastiche come oscuramenti in 30 minuti per vari contenuti live e responsabilità estese per VPN e fornitori di DNS.
Tuttavia, Giomi contesta questa avventura legislativa, mettendo in evidenza che questo sistema potrebbe portare a blocchi ingiustificati di contenuti leciti, compromettendo libertà di espressione e opportunità economiche.
Giomi, nel suo intervento, ha anche sollevato preoccupazioni sui costi elevati che i fornitori di servizi di rete dovrebbero sostenere senza alcun compenso, evidenziando che i loro oneri aumentano mentre il tempo di ripristino di siti erroneamente bloccati supera gli 10 giorni.
Secondo lei, sarebbe stata opportuna una consultazione pubblica per un dialogo costruttivo nel settore.
Questo dibattito acceso mostra quanto sia complessa la lotta alla pirateria e le implicazioni che le nuove normative possono avere su governi e cittadini.
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