In base ai dati presentati dall’Associazione Italiana Editori durante il Salone di Torino, il settore dei libri ha registrato una flessione del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo un volume d’affari di 465,6 milioni di euro.
Questo calo è stato accompagnato da una diminuzione del 3,5% delle copie vendute, che si attestano a 30,1 milioni.
Tuttavia, se confrontato con il 2019, si nota una crescita del 15,1% in valore e dell’11,7% in copie.
Le ragioni di questo calo sono molteplici e intricate.
Le politiche di lancio adottate dagli editori rispetto all’anno precedente e la contrazione del mercato dei manga sono tra i principali fattori che hanno influenzato negativamente le vendite nel primo quadrimestre del 2024.
Ad esempio, le vendite mensili dei top 10 libri sono scese di 90 mila copie, equivalente a 2,5 milioni di euro di ricavi.
Inoltre, il numero di nuove pubblicazioni è diminuito del 4,6%, mentre il mercato dei manga ha subito una flessione del 18,4%.
Il prezzo medio di copertina dei libri venduti è aumentato dell’1,4% rispetto all’anno precedente, in controtendenza rispetto all’indice dei prezzi al consumo, che ha registrato un incremento del 1,2% da gennaio a marzo.
Dal 2019 al 2024, il prezzo di copertina dei libri è cresciuto del 3%, mentre l’inflazione è stata del 16,5%.
Le librerie fisiche mantengono la leadership con una quota del 54,8% sul totale delle vendite, seppur in calo rispetto al periodo pre-pandemico del 2019, quando era al 65,9%.
Le vendite online rappresentano il 40,7% del mercato, in crescita rispetto al 27% del 2019.
Al contrario, la grande distribuzione organizzata continua a perdere terreno, attestandosi al 4,5%.
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