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Netflix e Disney: opposizione alla tassa canadese per supportare i media e la produzione cinematografica

Lo scontro tra Netflix, Disney e il governo canadese sulle nuove norme di contribuzione alle notizie locali

Le tensioni tra i giganti dello streaming come Netflix e Disney e il governo canadese sono emerse a seguito delle nuove norme introdotte dalla Commissione per la Radiodiffusione e le Telecomunicazioni del Canada (CRTC).
Queste norme impongono ai principali servizi di streaming online di contribuire con il 5% dei loro ricavi canadesi alla produzione di notizie locali e al sistema nazionale di trasmissione.
Questa decisione ha scatenato una reazione veemente da parte dell’industria dello streaming, che contesta la legittimità di tale richiesta.

La posizione delle parti coinvolte

La Motion Picture Association-Canada, che rappresenta Netflix, Disney e altri importanti attori del settore, ha presentato un’istanza presso la corte federale per poter ricorrere contro queste norme e ottenere una revisione giudiziaria.
Secondo loro, la CRTC non ha fornito una base legale sufficiente per imporre tali contributi finanziari, definendo l’azione dell’ente regolatore “irragionevole”.
Dall’altra parte, la CRTC difende la propria decisione sottolineando che i finanziamenti saranno utilizzati per sostenere settori cruciali come le notizie locali, i contenuti in lingua francese e indigeni, e altre aree carenti di investimenti.

La Commissione per la Radiodiffusione e le Telecomunicazioni del Canada ha previsto che queste nuove norme genereranno un contributo annuo di circa 146 milioni di dollari, a partire da settembre.
Questa misura fa seguito a una legge approvata dall’anno precedente, che mira a promuovere la musica e le storie canadesi attraverso i servizi di streaming online, garantendo al contempo la tutela dei posti di lavoro nel settore.
Piattaforme come Paramount, Sony, NBCUniversal e Warner Bros Discovery sono anch’esse coinvolte in queste disposizioni normative.

In conclusione, la battaglia legale tra i giganti dello streaming e il governo canadese rappresenta un punto di scontro significativo nel panorama dei media digitali, con potenziali ripercussioni non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale, aprendo la strada a nuovi dibattiti e regolamentazioni nel settore dell’intrattenimento online.

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