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Netflix ha recentemente affrontato una sfida non da poco durante il tanto atteso incontro di boxe tra Mike Tyson e Jake Paul, un evento pubblicizzato ampiamente.
La diretta streaming ha deluso numerosi spettatori, molti dei quali hanno segnalato una qualità visiva scadente, interruzioni e un’esperienza generale di buffering che ha reso impossibile seguire l’evento in tempo reale.
Le difficoltà tecniche non hanno risparmiato neppure il racconto delle fasi della sfida, snodatasi su otto round.
A causa della scarsa qualità inclusivi di volti pixelati, molti utenti hanno trovato difficile comprendere cosa stesse accadendo sul ring.
Le immagini confuse e segmentate hanno creato frustrazione tra i fan della boxe e quelli che speravano in una performance impeccabile.
Elizabeth Stone, CTO di Netflix, ha riconosciuto i problemi di streaming, sottolineando che l’approccio senza precedenti ha portato con sé sfide inaspettate.
Nonostante le criticità, eleva comunque l’evento a successo, sebbene gli spettatori si sentano preoccupati per le prospettive future delle dirette sportive su Netflix.
Le imminenti partite della NFL potrebbero risentire dell’ombra lanciata da questa prima esperienza, con particolare attenzione ai numeri di visioni attese.
Netflix si trova quindi di fronte a un bivio: migliorare l’infrastruttura per facilitare lo streaming degli eventi sportivi, per non perdere terreno rispetto a concorrenti come YouTube, che hanno dimostrato di saper affrontare situazioni simili con maggiore successo.
Gli oltre 100.000 reclami registrati durante l’evento indicano chiaramente che c’è molto da fare per garantire un’esperienza di visione adeguata ai propri utenti.
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