Il mondo del calcio è ripartito, e con esso si riaccende il dibattito sulla lotta alla pirateria audiovisiva e al fenomeno del “pezzotto”.
In vista delle Coppe Europee, la questione diventa sempre più urgente.
La pirateria sta infatti approfittando della diffusione di applicazioni avanzate, permettendo così a molti di guardare le partite illegalmente sulle loro Smart TV.
I rischi per i pirati risultano alquanto contenuti, il che rende la situazione ancora più preoccupante.
Un episodio significativo è avvenuto all’inizio di agosto, quando Cloudflare ha ottenuto una vittoria legale contro la Lega Calcio, supportata da DAZN e Sky, titolari dei diritti.
Il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso, stabilendo che non vi era prova di una complicità diretta tra Cloudflare e i pirati.
Inoltre, la corte ha chiarito che la società non era tenuta a registrarsi al Piracy Shield.
AgCom ha richiesto l’implementazione di un sistema più efficace, in sostituzione dello “scudo” operativo dal 2023.
Questo primo Piracy Shield ha bloccato oltre 18.000 piattaforme illegittime.
Ora, la Consip è incaricata di progettare il Piracy Shield 2.0, promettendo una tecnologia più solida e capace di affrontare la pirateria in modo più incisivo.
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