Serie A: ascolti in picchiata, i tifosi puniscono DAZN! Pirateria o altro? Ecco il vero problema.
La crisi degli ascolti in Serie A: un campionato in cerca di riscatto
La situazione della Serie A in TV e streaming non è delle migliori.
Gli ascolti sono calati drasticamente, con un campionato in cui diverse squadre si contendono le primissime posizioni, ma l’audience non decolla.
Nonostante le aspettative per la stagione 2024/2025, i dati non promettono nulla di buono.
Sky e DAZN, due principali attori nel panorama della trasmissione calcistica, segnano un mancato incremento significativo, evidenziando una perdita di 10 milioni di telespettatori per DAZN.
Un fenomeno preoccupante se si considera il periodo di due anni, in cui il calo complessivo arriva a 12 milioni.
Delle tredici giornate finora disputate, solo in due occasioni DAZN ha registrato miglioramenti rispetto all’anno scorso, mentre nelle altre undici ha risentito di una perdita media di circa 900mila spettatori a partita.
Questo panorama mette in luce una disaffezione nei confronti del calcio a pagamento, a cui devono far fronte anche le strategie di DAZN e Sky.
Strategie da rivedere: alzare i prezzi cambia le regole del gioco
I continui aumenti di prezzo da parte di DAZN, che mette in risalto l’idea che “l’Italia è il paese più economico per vedere il campionato”, hanno avuto l’effetto contrario.
I tifosi hanno cominciato a cercare alternative, preferendo le offerte di Sky, che propone un panorama calcistico ben più ampio con coppe europee, Premier League e altro.
Ciò ha portato a una perdita di attrattività delle 10 partite di Serie A.
Il problema della pirateria è spesso citato, ma ridurre la colpa solo a questo fenomeno non giova affatto.
Vi sono ragioni economiche e sociali legate alla disuguaglianza di reddito e alla disoccupazione giovanile che spingono alcuni ad abbracciare pratiche illecite.
Questo porta alla necessità di democratizzare l’accesso ai contenuti riducendo i prezzi degli abbonamenti o offrendo profili più accessibili.
Una riflessione sul futuro della Serie A
Il settore del calcio professionistico, in particolare la Serie A, deve ora riflettere sulle proprie strategie di monetizzazione.
Nonostante sforzi promozionali come abbassamenti di prezzo e match in chiaro, i risultati non sono ancora visibili, così come non si registrano segni di ripresa nell’audience.
È cruciale che la Lega Calcio valuti la sostenibilità dell’attuale modello di business, soprattutto considerando che le medie di ascolto attuali mostrano una differenza preoccupante rispetto all’anno precedente.
Con una media di 4,7 milioni di utenti e 61 milioni di telespettatori, la direzione da prendere è chiara: serve un rinnovamento strategico, capace di coinvolgere e attrarre nuovamente il pubblico verso la Serie A, prima che sia troppo tardi.