Social Network: Un Rischio per i Giovani? Ecco Cosa Sta Cambiando!
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Leggi sui social media: un cambiamento radicale in Australia
Giovani e adolescenti passano ore sui social media, malgrado le crescenti preoccupazioni per la loro salute mentale e fisica.
Le evidenze raccolte da esperti parlano di danni seri come sonno insufficiente, disturbi alimentari e, nei casi più gravi, suicidi.
La situazione ha portato legislatori australiani a prendere una decisione audace lo scorso 29 novembre: un divieto per i minori di 16 anni di creare account sui social media più noti, tra cui Facebook, Instagram, Snapchat e TikTok.
Anche paesi come Francia, Norvegia e Regno Unito stanno considerando leggi simili.
Negli Stati Uniti, aumentano le cause legali contro i colossi dei social media, accusati di aver attuato strategie per attrarre i giovani in modo simile a quelle usate nell’industria del gioco d’azzardo.
Dettagli della nuova legislazione australiana
La legge australiana, che entrerà in vigore tra un anno, non permetterà ai bambini di creare profili sui social.
Google ha avuto un’esenzione per YouTube, libero di operare nelle scuole.
Anche le piattaforme di messaggistica come WhatsApp e Discord non rientrano nel divieto.
Le aziende dovranno monitorare e far rispettare l’età minima, con multe severe fino a 50 milioni di dollari australiani per violazioni.
Tuttavia, restano dubbi su come avverrà la verifica dell’età, dato che il governo ha escluso documenti identificativi per motivi di privacy, lasciando le aziende a cercare metodi alternativi.
Chi bypassa i controlli non subirà sanzioni.
Le reazioni delle aziende non si sono fatte attendere.
Meta ha espresso preoccupazione per la velocità di approvazione della legge, mentre TikTok l’ha definita “affrettata”.
Anche Snap ha evidenziato i fallimenti dei tentativi di verifica dell’età in passato.
Nonostante ciò, le aziende dovranno conformarsi o affrontare sanzioni una volta che la legge sarà attiva.
In un contesto globale, l’Australia potrebbe fare da apripista, influenzando l’Europa e altri paesi nella loro strategia di regolazione dei social media per i più giovani.
Il governo francese ha già mostrato interesse a seguire l’esempio australiano, mentre Norvegia e Regno Unito stanno considerando misure analoghe.
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