La Commissione Europea ha avviato indagini su Apple e Meta per presunte violazioni del Digital Markets Act (DMA) riguardanti le regole in materia di concorrenza.
Secondo fonti di Bruxelles, entrambe le società avrebbero posto limitazioni anti-concorrenziali: Apple con le regole sull’App Store che ostacolerebbero la comunicazione degli sviluppatori con gli utenti, e Meta con un nuovo modello di pagamento per evitare inserzioni pubblicitarie su Facebook e Instagram.
Apple è sotto accusa per le restrizioni imposte agli sviluppatori sull’App Store, che limiterebbero la promozione di offerte al di fuori della piattaforma e per le nuove tariffe che sarebbero discriminatorie.
Meta, invece, è nel mirino per il suo modello di pagamento o consenso che farebbe pagare agli utenti una quota per l’utilizzo senza pubblicità.
La Commissione Europea, nel quadro del Digital Markets Act, ha avviato le indagini su queste pratiche delle Big Tech, affinché favoriscano la concorrenza e agevolino il passaggio degli utenti tra diversi servizi online.
I risultati preliminari dovrebbero essere resi pubblici entro agosto, e le aziende avranno la possibilità di proporre soluzioni alle preoccupazioni sollevate dall’Antitrust europeo.
Le sanzioni in caso di violazioni potrebbero arrivare fino al 10% del fatturato annuo globale dell’azienda coinvolta, secondo le regole stabilite dal DMA.
Questa situazione mette Apple e Meta di fronte a una possibile decisione importante prima del cambio di governo a Bruxelles a novembre.
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