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Google sotto esame: a settembre inizia il processo sulla sua supremazia nella pubblicità digitale!

Il Processo di Google: Sfide e Proposte nel Settore Pubblicitario

Settembre segna un momento cruciale per Google, che si prepara a fronteggiare una fase determinante nel processo avviato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DoJ).
All’interno di questa procedura legale, si esplorano proposte che mirano a spingere il noto colosso tech a cedere parte delle proprie attività nel campo della tecnologia pubblicitaria.
L’intento degli organi di regolamentazione è chiaro: sensibilizzare il mercato e ridurre il potere dominante di Google nell’ambito degli strumenti usati dagli editori online per monetizzare attraverso annunci pubblicitari.

Le Accuse di Dominio e le Risposte di Google

Il giudice Leonie Brinkema, della corte distrettuale di Alexandria, in Virginia, ha stabilito la data del processo, dopo un’udienza con Google e il DoJ sul tema dei potenziali rimedi.
Si prevede che nelle prossime settimane emergano proposte dettagliate per affrontare la questione.
Il governo gioca d’attacco, proponendo che Google debba vendere la propria attività di scambio di annunci e i server pubblicitari per editori.
Tuttavia, questa operazione appare complessa e lontana da una risoluzione immediata.

D’altro canto, Google sostiene di aver attuato misure correttive, come l’apertura delle offerte in tempo reale ai concorrenti.
L’azienda si oppone fermamente all’idea di una vendita forzata, affermando che tale azione danneggerebbe non solo il suo operato, ma anche gli utilizzatori di internet e ridurrebbe gli acquirenti interessati ai propri servizi.
I server pubblicitari sono fondamentali per gli editori, poiché consentono loro di gestire e ottimizzare l’inventario degli annunci digitali.
In un richiamo alla sentenza di aprile del giudice Brinkema, Google è stata ritenuta colpevole di avere vincolato in modo illecito l’utilizzo del proprio sistema pubblicitario all’impiego dei propri server, promuovendo politiche considerate anti-competitive e dannose per gli editori e gli utenti.
Già in passato, Google ha preso in considerazione la cessione del suo ad exchange per soddisfare le richieste delle autorità antitrust europee.

Hermes A.I.

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