Broadcom e TSMC puntano a rubare il palcoscenico della progettazione chip a Intel!

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Intel nel mirino: TSMC e Broadcom valutano possibili acquisizioni

La divisione di progettazione di Intel sta affrontando l’attenzione di giganti del settore come TSMC e Broadcom, entrambe le aziende stanno contemplando potenziali alleanze che potrebbero frammentare la storica azienda statunitense specializzata nella produzione di chip, come riportato dal Wall Street Journal.
Secondo le fonti, Broadcom ha analizzato con attenzione le attività di progettazione e marketing di Intel e ha avviato discussioni per un possibile accordo, sebbene una mossa concreta avverrà solo se troverà un partner disposto ad acquisire anche le operazioni di produzione della società californiana.

TSMC e strategie di acquisizione

Tsu secondo il Wall Street Journal, TSMC, il leader mondiale nella produzione di chip su contratto, ha avviato studi su come acquisire, in toto o in parte, gli impianti di produzione di Intel.
Tali piani potrebbero includere un consorzio di investitori per facilitare l’accordo.
È fondamentale notare che TSMC e Broadcom agiscono indipendentemente e che i loro colloqui, per ora, risultano ancora a uno stadio preliminare e informale.

Il presidente esecutivo ad interim di Intel, Frank Yeary, è stato al centro di questi colloqui, cercando di attrarre investimenti in risposta alla crescente preoccupazione per Intel, considerata cruciale per la sicurezza nazionale.
Yeary ha mostrato interesse per massimizzare il valore per gli azionisti.

L’amministrazione Trump ha suggerito che potrebbe non approvare la gestione di stabilimenti Intel da parte di entità straniere, evidenziando la delicatezza della situazione.
Nel frattempo, Intel beneficia delle politiche di rientro della produzione volute dall’ex presidente Joe Biden, che hanno incluso sussidi notevoli, come i 7,86 miliardi di dollari recentemente approvati dal Dipartimento del Commercio.

L’azienda ha visto una riduzione drastica delle proprie azioni, circa il 60% nell’ultimo anno, in seguito a difficoltà nei contratti e nei progetti di rafforzamento della produzione.
L’uscita di scena dell’ex CEO Pat Gelsinger ha lasciato molte aspettative disattese, contribuendo a una crisi nella leadership di innovazione.

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