Google si trova ad affrontare il rifiuto della sua mozione nel tentativo di porre fine alla causa antitrust statunitense sulla pubblicità digitale.
Il giudice distrettuale Leonie Brinkema ha respinto la richiesta durante un’udienza, confermando che il colosso di Mountain View dovrà fronteggiare il processo.
L’accusa principale è quella di monopolizzare illegalmente il mercato dell’ad tech, avanzata dal Dipartimento di Giustizia e da una coalizione di Stati lo scorso anno.
Il giudice Brinkema ha negato la mozione di Google e ha autorizzato che l’udienza prosegua.
Durante lo svolgimento del processo, è emerso che i regolatori del mercato hanno ottenuto il blocco della testimonianza di un ex agente dell’FBI, consulente di cybersicurezza per Google.
L’azienda aveva precedentemente accettato di aver danneggiato il governo statunitense con le sue azioni, ma contestato il monopolio sostenendo che le leggi antitrust non vietano di rifiutare di trattare con i rivali.
Un punto chiave sollevato è che la mancanza di una definizione chiara del mercato dell’ad tech da parte dei regolatori ha contribuito alla situazione attuale.
L’udienza senza giuria è ora in attesa della prossima fase, prevista per il 9 settembre.
Un portavoce di Google ha dichiarato che l’azienda è pronta a chiarire la propria posizione e a difendersi.
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