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Secondo fonti vicine alla situazione, Arm Holdings ha avviato colloqui con Intel per valutare la possibilità di acquisire la divisione dedicata ai chip per computer.
Questa mossa arriva in un momento di difficoltà per Intel, con un calo del valore delle azioni superiore al 20% dall’inizio dell’anno.
Qualcomm ha già mostrato interesse nei confronti della società californiana, che questa volta ha prontamente risposto a Arm, affermando che non è in vendita.
Stando a quanto riferito da una fonte anonima a Bloomberg, Arm non è interessata alla divisione delle fonderie di Intel.
Quest’ultima azienda è attualmente suddivisa in due principali settori: uno con prodotti per pc, server e reti, e l’altro per la produzione di microchip.
I rappresentanti di entrambe le società non hanno rilasciato dichiarazioni, ma l’attenzione di Arm sembra focalizzarsi sulla prima divisione.
Intel, un tempo il leader globale nella produzione di chip, è diventata oggetto di speculazioni su possibile acquisizione a causa del suo andamento economico in declino nel 2024.
Il recente rapporto sugli utili ha messo in evidenza risultati poco soddisfacenti, facendo scendere le azioni sotto i 20 dollari.
Inoltre, l’azienda ha annunciato il taglio di 15.000 posti di lavoro e una revisione dei piani di espansione delle fabbriche, interrompendo anche i dividendi agli azionisti.
La ristrutturazione in corso prevede una separazione tra la divisione dei chip e le operazioni di produzione, in un tentativo di attrarre investitori esterni e favorire una futura scissione dell’azienda.
Arm, di proprietà principalmente di SoftBank Group, ha tradizionalmente generato entrate dalla vendita di progetti di chip per smartphone.
Sotto la guida del CEO Rene Haas, l’azienda sta cercando di espandere il proprio raggio d’azione, sfidando Intel nel settore dei personal computer e dei server.
Nonostante abbia perso il vantaggio tecnologico, Intel continua a dominare nel computing, ma rimane incerta la sua posizione futura.
Un’eventuale acquisizione da parte di Arm potrebbe avere ripercussioni significative, consentendole di sviluppare prodotti proprietari anziché concedere in licenza la propria tecnologia.
Arm ha già collaborazioni con leader del settore come Qualcomm e Apple, ma mira a competere direttamente con loro.
Nonostante i suoi ricavi siano inferiori rispetto a Intel, la valutazione di Arm ha raggiunto oltre 156 miliardi di dollari, trainata dalla crescente domanda nel campo dell’intelligenza artificiale e dei chip per data center.
Intel, attualmente con una capitalizzazione di mercato di 102,3 miliardi di dollari, ha alternative da considerare, come potenziali investimenti da parte di Apollo Global Management e la vendita di quote nel produttore di semiconduttori Altera per un futuro pubblico.
Le speculazioni su un’acquisizione da parte di Qualcomm hanno aumentato il valore delle azioni Intel, alimentando ulteriormente l’interesse per le sue operazioni.
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