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Microsoft e OpenAI sono attualmente coinvolte in un’indagine per fare chiarezza sull’eventuale uso non autorizzato dei dati provenienti da ChatGPT, apparentemente sfruttati da DeepSeek, una startup cinese nel campo dell’intelligenza artificiale.
Questa notizia è stata riportata da Bloomberg, che ha citato fonti interne al settore.
Negli ultimi mesi, ricercatori di sicurezza di Microsoft hanno individuato attività sospette legate a DeepSeek, in particolare l’estrazione di massa di dati tramite l’API di OpenAI.
Tali pratiche potrebbero violare i termini di servizio della piattaforma e destano preoccupazioni per la protezione delle informazioni sensibili.
Recentemente, DeepSeek ha lanciato il modello R1, un’innovativa soluzione open source capace di emulare il ragionamento umano, rappresentando una seria competitore per i colossi come OpenAI, Google e Meta.
Questo modello ha dimostrato prestazioni superiori in vari benchmark, generando preoccupazione tra le aziende statunitensi, tanto da provocare un crollo del valore di mercato di quasi 1 trilione di dollari tra i colossi tecnologici.
David Sacks, esperto di intelligenza artificiale, ha sollevato interrogativi riguardo alla legittimità di DeepSeek, supportando l’idea che la startup abbia utilizzato output di ChatGPT per raffinare le proprie tecnologie.
OpenAI, da parte sua, ha sottolineato l’importanza di proteggere i propri modelli da tentativi di plagio e utilizzo improprio, affermando di monitorare attivamente le aziende cinesi e globali per tutelare la propria proprietà intellettuale.
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