Recentemente, il quotidiano The Wall Street Journal ha riportato che OpenAI, la compagnia che gestisce ChatGPT, sta considerando la possibilità di avviare un’azione legale nei confronti di Microsoft, uno dei suoi più significativi partner commerciali, per concorrenza sleale.
Questa azione legale potrebbe portare a una revisione normativa federale del contratto esistente tra le due aziende, in risposta a potenziali violazioni delle leggi antitrust.
L’esito di tale iniziativa potrebbe seriamente compromettere la fondamentale collaborazione fra i due colossi tecnologici, attivamente impegnati nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale.
OpenAI, sotto la direzione di Sam Altman, ha necessità di ottenere il supporto di Microsoft per completare la sua trasformazione in una società a fini di utilità pubblica.
Tuttavia, le due aziende non hanno ancora raggiunto un accordo sui dettagli della loro collaborazione, in particolare riguardo alla revisione dell’investimento di Microsoft e alla futura partecipazione azionaria in OpenAI.
Inoltre, il sito The Information ha rivelato che OpenAI desidera che Microsoft possieda una quota del 33% in una sua unità ristrutturata in cambio della rinuncia ai diritti sui profitti futuri.
OpenAI intende anche rivedere le clausole che attualmente garantiscono a Microsoft diritti esclusivi per ospitare i modelli OpenAI nella sua piattaforma cloud Azure, dove nel 2019 Microsoft aveva investito 1 miliardo di dollari per sostenere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Negli ultimi anni, OpenAI ha cercato metodi per diminuire la propria dipendenza da Microsoft, avviando collaborazioni alternative, come la recente intesa con Google Cloud, per diversificare le proprie operazioni e strategie commerciali.
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