L’Italia è nuovamente nel mirino degli hacker.
Dopo gli attacchi filorussi di ieri, portati avanti dal gruppo Noname057(16) contro ministeri e istituzioni, oggi, 12 gennaio, sono stati colpiti settori vitali come banche e aziende.
Queste azioni, classificate come attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), hanno causato disagi e interruzioni temporanee nei servizi.
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), supportata dal team del Csirt, è intervenuta per aiutare gli enti colpiti a ripristinare le normali funzionalità.
Le conseguenze di questo attacco non si limitano ai ministeri.
Tra le infrastrutture danneggiate figura anche il sito delle banche più riconosciute, come Intesa e Monte Paschi.
Inoltre, i porti di Taranto e Trieste sono stati messi a repentaglio, con aziende come Vulcanair che hanno subito impatti significativi.
I disservizi hanno creato confusione tra gli utenti, spingendo i servizi di sicurezza a intensificare le misure di protezione.
È importante sottolineare che, oltre all’incursione degli hacker filorussi, un gruppo di origine palestinese ha perpetrato attacchi mirati alla società Olidata.
Fortunatamente, le prime notizie rivelano che queste manovre illegali non hanno mai raggiunto una portata estremamente dannosa, grazie all’intervento tempestivo e alle azioni di mitigazione attuate dall’Acn.
Resta fondamentale continuare a monitorare la situazione per tutelare le infrastrutture italiane.
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