Tim cambia rete: da oggi si allea con Kkr e nasce FiberCop
Tim cede la rete a Kkr: la svolta attesa da 20 anni
Oggi, 1° luglio 2024, Tim, la nota compagnia telefonica italiana guidata da Pietro Labriola, ha finalmente siglato un accordo epocale con il fondo statunitense Kkr davanti al notaio Carlo Marchetti.
Questo importante passo ha dato vita alla nascita di NetCo, un’operazione che rappresenta la conclusione di un lungo percorso discusso negli ultimi 20 anni.
NetCo: il nuovo capitolo tra Tim e Kkr
La creazione di NetCo ha richiesto una serie di passaggi fondamentali tra Tim e Kkr.
Dopo il trasferimento di diversi asset, tra cui reti di accesso fisso e trasporto nazionale, ponti radio e infrastrutture tecnologiche, a FiberCop, è intervenuto Kkr.
Il fondo ha acquisito una quota del 37,5% tramite Optics Bidco, acquistando anche le quote di Fastweb (4,5%) e di Tim (58%).
L’assemblea di FiberCop, svoltasi dopo il crucial promo snodo davanti al notaio Marchetti, ha nominato il nuovo consiglio con Massimo Sarmi confermato presidente, affiancato da Luigi Ferraris in veste di amministratore delegato e Elisabetta Romano come chief technology officer.
Grazie alla cessione, Tim ridurrà il suo debito di circa 14 miliardi di euro, portandolo a una leva finanziaria di 1,6-1,7 volte l’Ebitda.
La transizione coinvolgerà circa 16.000 dipendenti in Italia e ha visto il coinvolgimento attivo del governo, con il ministero dell’Economia e Finanze (Mef) che ha supervisionato l’operazione.
Il valore complessivo dell’affare ammonta a 22 miliardi di euro, di cui circa 3 miliardi saranno legati a possibili sviluppi futuri con Open Fiber.
Da sottolineare il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti, secondo azionista del gruppo con quasi il 10% del capitale.
Allo stesso tempo, il gigante dei media francese Vivendi, principale azionista di Tim con circa il 24% di quote, ha espresso chiaramente la propria opposizione alla cessione della rete a Kkr, sostenendo che la valutazione di mercato dovrebbe superare i 30 miliardi di euro.