Il governo della capitale olandese sta attuando un piano per rimuovere gradualmente fino a 1.280 impianti di sorveglianza di fabbricazione cinese presenti in tutta la città di Amsterdam.
Questa decisione è motivata dalle crescenti preoccupazioni per la sicurezza dei cittadini e possibili violazioni dei diritti umani legate all’utilizzo di telecamere prodotte da aziende cinesi.
Il Comune di Amsterdam ha dichiarato che chiederà ai suoi fornitori di sostituire le telecamere cinesi con sistemi di sicurezza non provenienti dalla Cina.
Questa iniziativa è volta a inviare un chiaro segnale al mercato sull’importanza di trovare alternative affidabili alle tecnologie di sorveglianza cinesi.
Alexander Scholtes, consigliere per le Tecnologie dell’Informazione e la Città Digitale, ha sottolineato l’importanza di questa mossa per garantire la sicurezza e la privacy dei cittadini di Amsterdam.
L’allarme sulle telecamere cinesi deriva dalla preoccupazione che tali dispositivi possano essere utilizzati per fini di spionaggio o per trasmettere dati sensibili al governo cinese.
Aziende come Hangzhou Hikvision Digital Technology e Zhejiang Dahua Technology, entrambe con sede in Cina, sono state accusate di violazioni dei diritti umani nei confronti della minoranza uigura.
Queste azioni di Amsterdam seguono l’esempio di altri Paesi come Regno Unito e Australia che hanno già rimosso tecnologie cinesi da contesti sensibili come sedi governative e di difesa.
La sicurezza e la sovranità nazionale sono al centro di queste decisioni, specialmente alla luce delle minacce di spionaggio informatico provenienti dalla Cina.
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