La Guardia di Finanza ha effettuato un sequestro record di circa 121 milioni di euro nell’ambito di un’indagine che ha coinvolto la filiale italiana di Amazon.
L’accusa principale riguarda presunte frodi fiscali e pratiche di lavoro illegali che sarebbero state messe in atto all’interno dell’azienda.
L’indagine, documentata in un’ordinanza di ben 94 pagine, ha evidenziato come Amazon Italia Transport abbia eluso le leggi sul lavoro e fiscali.
L’azienda avrebbe fatto ricorso a cooperative o società a responsabilità limitata per l’assunzione di lavoratori, evitando il pagamento dell’Iva e riducendo i contributi previdenziali.
Questo sistema, secondo gli inquirenti, avrebbe garantito a Amazon di mantenere competitivi i prezzi dei suoi servizi sul mercato italiano.
In risposta alle accuse, Amazon Italia ha emesso una nota in cui ribadisce il rispetto delle normative vigenti.
L’azienda sottolinea di aver sempre operato nel rispetto delle leggi e invita le aziende partner a fare altrettanto.
Amazon si dichiara disponibile a collaborare con le autorità competenti per fare chiarezza sulla situazione.
In un contesto in cui altre grandi realtà aziendali, come DHL, UPS, DB Schenker ed Esselunga, sono state oggetto di indagini simili negli ultimi anni, l’indagine su Amazon dimostra l’importanza della trasparenza e del rispetto delle normative fiscali e lavorative nel panorama delle grandi aziende internazionali.
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