Bitcoin: l’investimento sicuro contro le tensioni Iran-Israele

Bitcoin si riprende dopo la svendita record, gli investitori reagiscono all’escalation militare in Medio Oriente

Dopo la recente svendita che ha colpito Bitcoin, la criptovaluta più famosa al mondo ha evidenziato una ripresa significativa, segnalando un clima di forte volatilità nei mercati finanziari.
Questo movimento è avvenuto in concomitanza con lo scoppio di tensioni militari in Medio Oriente, in particolare tra Iran e Israele.

La reazione dei mercati finanziari e l’impatto sulle criptovalute

Il prezzo di Bitcoin è salito del 3,9% raggiungendo i 64.40 dollari a Londra, con un picco massimo dell’8.3% in precedenza, mentre altcoins come Polkadot e Uniswap hanno registrato un rally superiore al 10%.
L’attacco dell’Iran contro Israele, in risposta a un attacco in Siria, ha portato tensione e incertezza nella regione, influenzando direttamente i mercati finanziari internazionali.

Secondo David Lawant, responsabile della ricerca presso FalconX, in un momento di incertezza geopolitica come questo, gli investitori potrebbero rivolgersi alle criptovalute come forma di investimento alternativa.
La recente liquidazione di 1,5 miliardi di dollari di scommesse rialziste sulle criptovalute attraverso derivati ha evidenziato come anche il settore cripto sia suscettibile agli eventi geopolitici di rilievo.

La prospettiva per Bitcoin e le criptovalute nel contesto attuale

La tensione tra Israele e Iran ha generato instabilità anche nei mercati azionari del Medio Oriente, mostrando come gli asset digitali come Bitcoin non siano immuni alle conseguenze delle crisi geopolitiche.
Questo evento mette alla prova la convinzione che le criptovalute possano agire come rifugio sicuro in periodi di conflitto, un’opinione sostenuta da molti nel settore.

Anche se Bitcoin è attualmente in calo rispetto al suo massimo storico di metà marzo, gli investitori rimangono in attesa dell’halving di Bitcoin, previsto per il 20 aprile.
Questo evento, che comporterà una riduzione del 50% della nuova offerta di token, potrebbe avere un impatto significativo sui prezzi, anche se sorgono dubbi sulla sua efficacia data l’attuale situazione di mercato.