La notizia della piattaforma anti-pirateria italiana Piracy Shield è stata accolta con polemiche fin dalle prime ore di vita.
Il codice sorgente e la documentazione sono trapelati online, rivelando dettagli rilevanti.
Il manifesto di Piracy Shield è stato pubblicato su GitHub, sostenendo che è un tentativo fallito di combattere la pirateria online e una potenziale minaccia alla libertà di espressione.
I repository su GitHub includono il frontend, i modelli di dati, l’archiviazione, l’API e altro ancora.
Sembra che l’utente “fuckpiracyshield” abbia caricato il materiale prima di cancellarsi.
I manuali operativi in italiano offrono informazioni dettagliate su come la piattaforma funziona, rivelando criticità e questioni di censura potenziale.
Un collaboratore chiamato Daniele Maglie è menzionato nel codice sorgente, sollevando domande sull’origine delle informazioni.
La trasparenza è diventata cruciale dopo che Agcom ha bloccato erroneamente IP di Cloudflare, oltre a quelli di Akamai, rivelando problemi nel sistema Piracy Shield.
Il sistema ha bloccato non solo Cloudflare, ma anche 15 indirizzi IP di Akamai, sollevando ulteriori preoccupazioni.
Piracy Shield Search è stato creato per monitorare l’inserimento di domini nel sistema, evidenziando la complessità della situazione e la necessità di maggiore trasparenza.
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