Tra i temi dibattuti nel prossimo Consiglio Europeo, spicca la proposta di un Regolamento Europeo che imporrebbe alle imprese del commercio di saldare le forniture entro 30 giorni dalla consegna, anche se non ancora vendute.
A sollevare preoccupazioni è l’Associazione Aires, che rappresenta le insegne del retail dell’elettronica di consumo.
L’Associazione Confcommercio teme che questa normativa possa favorire le grandi società tech extraeuropee a discapito dei rivenditori locali, limitando al contempo la varietà di prodotti offerti ai consumatori.
Attualmente, 14 Paesi europei hanno già manifestato opposizione al provvedimento, evidenziandone gli impatti negativi sulla competitività delle imprese.
Il presidente di Aires, Andrea Scozzoli, ha lanciato un appello ai Ministri per le Politiche Europee e per le Imprese, evidenziando le sfide che questa regolamentazione comporterebbe per il settore dell’elettronica.
Scrive Scozzoli: “Imporre il pagamento entro 30 giorni rappresenterebbe un grave ostacolo per le imprese, soprattutto per quelle del settore elettrico ed elettronico.”
Secondo Scozzoli, i tempi di rotazione dei beni in questo settore superano i 90 giorni, mentre i principali fornitori sono multinazionali extraeuropee che potrebbero trarre ulteriori vantaggi da questa normativa a scapito dei rivenditori locali.
La discussione in sede europea si prospetta quindi complessa, con posizioni divergenti tra gli Stati membri e le associazioni di settore.
Resta da capire quale sarà il futuro di questa proposta e come eventuali modifiche potrebbero influenzare il panorama commerciale europeo.
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