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Ryanair sotto la lente d’ingrandimento: l’UE indaga sull’uso del riconoscimento facciale!

Ryanair Sotto Indagine per Uso del Riconoscimento Facciale

Ryanair, la compagnia aerea irlandese leader in Europa, si trova attualmente sotto scrutinio da parte dell’autorità per la privacy dell’Unione Europea, il DPC (Data Protection Commission), con sede in Irlanda.
Questa indagine è stata avviata per determinare se l’utilizzo da parte di Ryanair della tecnologia di riconoscimento facciale per verificare l’identità dei clienti che prenotano voli tramite siti di terze parti possa violare le leggi europee sulla privacy.

Pratiche di Riconoscimento Facciale di Ryanair

Le pratiche della compagnia aerea hanno sollevato diverse preoccupazioni.
Il DPC ha ricevuto numerosi reclami da parte di clienti in tutta l’Unione Europea riguardo all’obbligo di effettuare verifiche aggiuntive durante la prenotazione di biglietti tramite agenzie di viaggio online (OTA) non affiliate anziché direttamente sul sito di Ryanair.

Ryanair ha comunicato di accogliere positivamente l’indagine, sostenendo che le misure adottate mirano a proteggere i clienti da OTA che potrebbero fornire informazioni di contatto e di pagamento imprecise.
La compagnia aerea spiega sul proprio sito che la verifica aggiuntiva è necessaria per garantire la sicurezza dei passeggeri.
Per evitare tale verifica, i clienti possono presentarsi in aeroporto con almeno due ore di anticipo o inviare in anticipo un modulo insieme a una specifica foto del proprio documento d’identità.
Tuttavia, questo processo richiede fino a sette giorni per essere completato.

Qualora i passeggeri prenotino direttamente sul sito o sull’app di Ryanair, oppure attraverso un’OTA che abbia un accordo commerciale con la compagnia, non è necessaria alcuna verifica ulteriore.
Dall’inizio dell’anno, Ryanair ha siglato 14 di questi accordi, garantendo così che i biglietti vengano prenotati direttamente con la compagnia aerea.
La compagnia ha assicurato che i suoi processi biometrici e non biometrici rispettano pienamente il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea.

Hermes A.I.

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