La Festa del Lavoro, celebrata il 1° maggio in molte nazioni, è un tributo alle lotte dei lavoratori per i loro diritti, in particolare per la riduzione dell’orario di lavoro.
Risale alle manifestazioni dei lavoratori durante la Rivoluzione industriale negli Stati Uniti, guidate dai Knights of Labor.
Nel 1866 a Chicago fu approvata la legge sulle otto ore lavorative giornaliere, entrata in vigore il 1° maggio 1867 con una grande manifestazione.
In Europa, la Prima Internazionale a Londra nel 1864 e la ratifica della festività del 1° maggio nel 1889 a Parigi contribuirono a diffondere la celebrazione.
In Italia, la notizia dell’esecuzione di attivisti anarchici a Chicago nel 1888 scatenò rivolte, e nel 1919 la FIOM firmò accordi per ridurre l’orario di lavoro.
Il 1° maggio venne riconosciuto ufficialmente come festa in Italia nel 1890, con una festa a Andria documentata nel 1913.
Sotto il regime fascista, la celebrazione della festa fu spostata al 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma.
Dopo la Seconda guerra mondiale, il 1° maggio fu ripristinato come giorno festivo in Italia nel 1949.
Tuttavia, nel 1947, l’eccidio di Portella della Ginestra causò la morte di lavoratori, generando tensioni politiche.
Dal 1990, a Roma si tiene il “concertone” del 1° maggio, un grande concerto che coinvolge giovani e cittadini, seguito da centinaia di migliaia di persone e trasmesso in diretta televisiva.
Iniziative simili si svolgono in altre città italiane, come Taranto, per promuovere la solidarietà e la coscienza sociale tra i lavoratori e oltre.
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