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Processo Google-Dipartimento di Giustizia USA: la decisione sul monopolio è vicina!

Processo Google vs Dipartimento di Giustizia Usa: Il Verdetto del Giudice in Arrivo

Dopo la chiusura della fase di dibattimento del processo che ha coinvolto il colosso Google e il Dipartimento di Giustizia Usa, la decisione finale ora è nelle mani del giudice distrettuale statunitense di Washington, Amit Mehta.
Quest’ultimo dovrà pronunciare il verdetto in merito all’accusa di posizione dominante mossa nei confronti del gigante dei motori di ricerca.

Il Nodo da Sciogliere nel Processo contro Google

Il Dipartimento di Giustizia ha avviato le accuse nei confronti di Google lo scorso 12 settembre, affermando che l’azienda sarebbe un monopolista che avrebbe abusato del proprio potere per fini di lucro.
Al centro della discussione finale in aula tra le parti, il focus principale è stato se Google abbia effettivamente dominato illegalmente il settore della ricerca online e della pubblicità correlata.

Nei mesi di udienze e testimonianze condotte dall’onorevole Amit Mehta, si è cercato di valutare se piattaforme concorrenti come TikTok di ByteDance e i vari servizi offerti da Facebook e Instagram di Meta siano davvero in grado di competere su un piano paritario.
La “capacità di sostituzione” di tali piattaforme per gli inserzionisti è emersa come una questione cruciale da risolvere per la corte.
Da qui, il nodo da sciogliere sembra concentrarsi su questo aspetto.

Le opinioni sugli esiti possibili del processo sono divise, con diversi osservatori che propendono per l’ipotesi che Google abbia effettivamente violato le leggi antitrust.
L’avvocato del Dipartimento di Giustizia, David Dahlquist, ha puntato il dito contro gli introiti pubblicitari come la fonte del potere monopolistico di Google.
Tuttavia, la difesa guidata da Sundai Pichai, tramite l’avvocato John Schmidtlein, ha ribattuto sostenendo che la quota di mercato di Google nel settore pubblicitario digitale negli Stati Uniti è in declino costante.
Inoltre, si è evidenziato il potenziale pubblicitario delle piattaforme concorrenti come TikTok, Facebook, Instagram e Amazon.

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